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Esordio vincente e convincente del Ponte Casa d’Aste Milano a Selargius, tante emozioni del gruppo Orange guidato per l’occasione da coach Antonio Pollice, complice la squalifica di Franz Pinotti. Chiediamo proprio al giovane assistente del Sanga, vice lo scorso anno di Luca Visconti a Crema, di raccontarci le emozioni per la sua “prima” da capo allenatore.

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Trasferta di Selargius in piena emergenza, senza capitan Maffenini e Canova, contro una squadra esperta e profonda, non male come esordio. Raccontaci le tue emozioni prima e durante la gara.

Sapevamo di poter avere delle difficoltà, una squadra più corta, meno punti potenziali nelle mani ed ovviamente una squadra di fronte con tante giocatrici di esperienza. Avevamo un piano partita ben preciso studiato con l’head coach Franz Pinotti e coach Luigi Cesari, l’obbiettivo era ovviamente quello di farlo assimilare alle ragazze”.

Obbiettivo spesso facile solo sulla carta, alchimie tattiche ma anche stimoli motivazionali per il gruppo, come ci siete riusciti?.

Ho provato prima della sfida anche un po’ a sdrammatizzare la situazione, per togliere un po’ di peso e responsabilità dalle spalle (e dalla testa) delle ragazze. Ho cercato di far capire loro che, nonostante le difficoltà, avevamo tutte le qualità, il talento e l’organizzazione per mettere in affanno Selargius. E che c’era grande fiducia da parte di tutti nel riuscirci. Chiaro c’era emozione e forse anche un po’ di timore ma ho dissimulato tranquillità, proprio per cercare di rendere il più possibile agevole l’impatto alla squadra”.

Piano partita che ha funzionato, Selargius contro la vostra difesa ha faticato non poco per quasi tutta la durata della sfida.

“Eravamo consci di avere le risorse giuste, nonostante le assenze, per arginare bene l’attacco delle sarde. Le ragazze hanno giocato con grande intelligenza e razionalità, sfruttando le nostre caratteristiche, leggendo bene le situazioni in campo, cercando sempre il tiro migliore anche in attacco”.

Gran difesa e tanta transizione, un po’ la ricetta che potrebbe rendere assai interessante il campionato delle Orange.

“E’’ nel nostro DNA quello di avere potenzialità per realizzare una grande difesa. Da quello poi può nascere tanto contropiede, ma senza un’ottima applicazione nella tua metà campo non riesci a produrre efficace transizione. E’ una squadra che ama e può correre, con meno timore di sbagliare, provando a rimanere sempre fedeli alla nostra filosofia di gioco”.

Sembra un messaggio di grande fiducia ed ottimismo a tutto il gruppo

E’ proprio così in effetti. Credo molto in questa squadra, ma le prime che devono farlo sono proprio le ragazze. A volte per timore, o per pigrizia mentale, tendiamo ad accontentarci oppure a non rischiare per vedere o superare i propri limiti. La partita con Selargius è invece li a dimostrare che questo gruppo, a prescindere dai problemi contingenti, ha stoffa, talento e qualità per emergere. Basta crederci”.

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