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Concludiamo con il terzo ed ultimo, ma non per ordine di importanza, appuntamento con la presentazione del team sanitario del Mondo Sanga. Il protagonista questa volta dell’intervista è il Dott. Stefano Riboldi, ortopedico presso la Multimedica San Giuseppe e diverse sedi del Centro diagnostico Italiano, responsabile di tutta l’equipe medica che ha seguito le ragazze de Il Ponte Casa d’Aste in serie A per tutta la stagione.

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Il basket grande passione sia dentro e fuori dal parquet, poi arriva la scelta di seguirlo anche dal punto di vista medico-diagnostico, ci racconti le tue scelte legate al mondo della pallacanestro.
Riboldi:Sono sempre stato interessato al modo dello sport in generale, il basket poi è un’antica passione per cui continuare ad occuparmene anche fuori dal parquet mi è sembrata una conseguenza naturale. Dal punto di vista medico ho scelto la specializzazione in ortopedia proprio perché – sorride – ho visto spesso il lato paziente a causa di diversi infortuni e questo ha poi aumentato la mia curiosità ed interesse per approfondire la materia. S
ono stato infatti medico sociale e ortopedico per l’Olimpia Milano dal 2005 al 2010 e responsabile di tutte le giovanili, una grandissima esperienza sia umana che lavorativa. Ho lasciato l’Olimpia perchè la vita ospedaliera e di sala operatoria non coincidevano più con le esigenze della serie A. Ricordo con affetto tutti, Elena Brusati è stata una validissima collaboratrice anche allora e sono felice di averla ritrovata qui”.

 

E proprio Elena Brusati, insieme ad Alessandro Maniero, sono i tuoi collaboratori nello staff sanitario che ha seguito la stagione delle Orange in serie A, un compito non facile vista l’annata complessa dal punto di vista fisico per le ragazze di coach Franz Pinotti.
Riboldi: “L’organizzazione dello staff del Sanga è ben articolato, Elena e Alessandro sono ottimi collaboratori che gestiscono gran parte del alvoro sul campo e sulle ragazze. Io intervengo quando l’evento traumatico evidenzia un danno per l’atleta ed a questo punto si inizia il percorso clinico con studi radiologici e clinici, decidendo per le strategie successive terapeutiche sia conservative che chirurgiche. Quest’anno dal mio punto di vista è andata abbastanza bene, peccato per la distrazione muscolare della Gottardi che le ha anticipatamente chiuso il campionato, per il resto le lunghe hanno avuto qualche intoppo iniziale da sovraccarico senza franche lesioni. Lavorando presso la Multimedica San Giuseppe e diverse sedi del Centro diagnostico Italiano, ho grandi possibilità di avere gli strumenti diagnostici clinici e operativi in tempi brevissimi questo è un vantaggio che pochi hanno”.

Da un punto di vista personale come è stata la tua stagione e la tua esperienza con il Mondo Sanga.
Riboldi: “
Il Mondo Sanga mi ha fatto riavvicinare alla pallacanestro che amo, quando sono stato contattato non ho potuto dire di no. La famiglia Sanga mi è subito piaciuta per l’educazione e per i comportamenti molto sereni di tutti, è stato un piacere lavorare tutto lo staff, le ragazze e la società. Siamo stati una bella squadra anche fuori dal campo”.

 

 

 


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