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Federica Pozzecco, Triestina del 1993, Playmaker, è l’acquisto estivo più “atteso” del Sanga. In realtà già d’accordo su tutto con Pinotti sin da Giugno/Luglio, si è dovuto aspettare il 18 settembre per avere la certezza dell’ammissione all’Università sotto la Madonnina. E da qui subito grande entusiasmo, riversato in campo con la prima vittoria della Coppa Lombardia a Broni, contro Carugate. Quella Carugate che Il Ponte Casa d’Aste sfiderà per il Trofeo Castel, in una partita secca alle ore 21.00 di sabato 3 ottobre a Pessano.

Ma cerchiamo di conoscere più da vicino la nostra Fede Poz

1) Come hai cominciato a giocare a Basket?

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        Ho iniziato durante le scuole elementari, trascinata dalla passione per questo sport di alcune mie amiche. Da quel momento è piaciuto subito anche a me, fino a farne diventare una parte importante della mia vita.

2)      I ricordi delle tue migliori stagioni a livello giovanile?

Le migliori annate a livello giovanile nella squadra le ho trascorse nella squadra della mia città, ovvero con la maglia della Ginnastica Triestina. Sono stati anni pieni di quelle “prime volte” indimenticabili, come le finali nazionali a Porto San Giorgio nel 2006 oppure le prime convocazioni in Nazionale. E non solo, tante altre finali nazionali piene di soddisfazioni e di esperienze che hanno avuto un valore importantissimo per la mia crescita, sia cestistica che umana.

3)      Quali invece quelle indimenticabili con le formazioni Senior?

        Restano anche in questo caso quelle vissute da senior sempre a Trieste, dove ho iniziato a giocare anche con la prima squadra. Ho avuto la fortuna di stare in campo tanti minuti, divertendomi e prendendomi  diverse responsabilità, e dove sono arrivate anche le prime grandi soddisfazioni. Ricordo anche con piacere l’ultimo anno ad Udine che considero positivo nonostante una stagione non certo facile. Poter raggiungere, nonostante alcune difficoltà, la finale play-off resta sempre un gran bel traguardo.

4)      Ed ora la nuova avventura a Milano, cosa ti ha portato nel capoluogo lombardo?

Sono a Milano in primo luogo per motivi di studio. Infatti, dopo aver conseguito la Laurea Triennale a Pordenone, ho deciso di proseguire gli studi al Politecnico di Milano. Sono stata ammessa al corso magistrale di Design della Comunicazione e sono felice di poter intraprendere questo nuovo percorso. E poi, ovviamente, sono a Milano nel Sanga per seguire la mia passione cestistica sui parquet della serie A2, una nuova sfida che si rivela  interessante e molto stimolante.

5)      Le tue prime impressioni dopo un mese trascorso con il Sanga? Squadra, ambiente, gruppo.

Dopo un mese di Sanga posso dire di sentirmi estremamente positiva e carica: il gruppo, pur essendo giovanissimo, è molto affiatato. In palestra c’è voglia di lavorare, di sacrificarsi, un grande spirito di squadra e tanta voglia di divertirsi. Inoltre tutto lo staff e le ragazze sono stati subito accoglienti e disponibili, permettendomi così di integrarmi velocemente e di sentirmi “a casa”.

6)      Come vivi Milano? E’ come le altre città dove sei stata o è un ambiente diverso? E se si in cosa? Che aria si respira?

Dopo 17 anni vissuti a Trieste e 5 anni a Udine, spostarsi in una città come Milano ha rappresentato un grande cambiamento. Sicuramente in questo momento a Milano si respira un’aria nuova anche per chi ci abita da sempre ed è legata alla presenza dell’evento Expo. Di conseguenza c’è entusiasmo per questa grande manifestazione, per strada si sente e si vede. Al di là di questo vivere a Milano ha i suoi pro ed ovviamente i suoi contro: gli spostamenti sono sempre molto lunghi rispetto a com’ero abituata, ma le possibilità che offre questa città sono sicuramente tantissime sotto diversi punti di vista: cultura, shopping, studio, sport.

7)      Fai il tifo per qualche squadra di basket maschile? Tra le campionesse del femminile quali conosci e stimi oppure sono un tuo punto di riferimento ed a cui vorresti assomigliare.

        Diciamo che non tifo in particolare per una squadra di basket maschile, ma devo dire che gli Europei di quest’anno mi hanno tenuta incollata alla tv ad ogni appuntamento. Quindi…forza Italia!! 🙂 Nel basket femminile stimo particolarmente Giorgia Sottana, ma anche la mia coetanea Francesca Dotto: entrambe playmaker, entrambe con un modo di giocare unico e con una grinta eccezionale.

8)      Cosa pensi di poter dare al Sanga quest’anno? Pronostico per l’anno che comincia?

        Essendo una delle più “vecchie” della squadra, penso di poter mettere a disposizione della squadra la mia esperienza maturata negli anni precedenti in A2 e, soprattutto, serietà, impegno e “professionalità” negli allenamenti, ma anche fuori dal campo. Credo che non sarà un campionato facile, perché il livello generale delle squadre è buono e ci sarà molta competitività: dovremo affrontare il campionato partita per partita, concentrandoci su un obiettivo alla volta. Fatte queste premesse, le sensazioni sono comunque positive.

9)      Ti piace leggere? Se si cosa? La tua musica preferita?

Nel tempo libero (poco ahimè durante l’anno sportivo e accademico!!) amo molto rilassarmi leggendo e ascoltando musica. Leggo un po’ di tutto, specie seguendo i consigli di amici o di recensioni positive. Mi piace la narrativa, ma anche i gialli od i libri d’arte. Anche per quanto riguarda la musica ascolto di tutto, anche se spesso preferisco la musica italiana.

10)   Dimmi che cosa sai sicuramente fare bene quando giochi a basket. Un aspetto invece in cui pensi di dover lavorare molto. Penso che una delle mie doti sia la velocità, soprattutto nelle penetrazioni 1 vs 1. Un aspetto da migliorare è la difesa, soprattutto il tagliafuori.

11)   Cosa vorresti fare da grande? “Da grande”, quindi tra due anni quando punto a concludere la magistrale, vorrei trovare un lavoro come graphic designer. Dove ancora non lo so, ma spero mi possa dare soddisfazioni e che mi possa consentire di vivere facendo ciò che più mi piace.

12)   Dimmi una cosa che ti ha colpito positivamente di questo primo mese da milanese, e un’altra negativamente.

Per chi come me lo ama sicuramente lo shopping, la quantità e la varietà di negozi che c’è qui mi ha colpito più che positivamente. Invece le code infinite di Expo 2015 purtroppo hanno interferito negativamente sulla mia visita all’esposizione. Spero di tornarci ancora una volta, magari con un po’ più di fortuna.

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